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path: root/Documentation/translations/it_IT/process/maintainer-pgp-guide.rst
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.. include:: ../disclaimer-ita.rst

:Original: :ref:`Documentation/process/maintainer-pgp-guide.rst <pgpguide>`
:Translator: Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>

.. _it_pgpguide:

=========================================
La guida a PGP per manutentori del kernel
=========================================

:Author: Konstantin Ryabitsev <konstantin@linuxfoundation.org>

Questo documento è destinato agli sviluppatori del kernel Linux, in particolar
modo ai manutentori. Contiene degli approfondimenti riguardo informazioni che
sono state affrontate in maniera più generale nella sezione
"`Protecting Code Integrity`_" pubblicata dalla Linux Foundation.
Per approfondire alcuni argomenti trattati in questo documento è consigliato
leggere il documento sopraindicato

.. _`Protecting Code Integrity`: https://github.com/lfit/itpol/blob/master/protecting-code-integrity.md

Il ruolo di PGP nello sviluppo del kernel Linux
===============================================

PGP aiuta ad assicurare l'integrità del codice prodotto dalla comunità
di sviluppo del kernel e, in secondo luogo, stabilisce canali di comunicazione
affidabili tra sviluppatori attraverso lo scambio di email firmate con PGP.

Il codice sorgente del kernel Linux è disponibile principalmente in due
formati:

- repositori distribuiti di sorgenti (git)
- rilasci periodici di istantanee (archivi tar)

Sia i repositori git che gli archivi tar portano le firme PGP degli
sviluppatori che hanno creato i rilasci ufficiali del kernel. Queste firme
offrono una garanzia crittografica che le versioni scaricabili rese disponibili
via kernel.org, o altri portali, siano identiche a quelle che gli sviluppatori
hanno sul loro posto di lavoro. A tal scopo:

- i repositori git forniscono firme PGP per ogni tag
- gli archivi tar hanno firme separate per ogni archivio

.. _it_devs_not_infra:

Fidatevi degli sviluppatori e non dell'infrastruttura
-----------------------------------------------------

Fin dal 2011, quando i sistemi di kernel.org furono compromessi, il principio
generale del progetto Kernel Archives è stato quello di assumere che qualsiasi
parte dell'infrastruttura possa essere compromessa in ogni momento. Per questa
ragione, gli amministratori hanno intrapreso deliberatemene dei passi per
enfatizzare che la fiducia debba risiedere sempre negli sviluppatori e mai nel
codice che gestisce l'infrastruttura, indipendentemente da quali che siano le
pratiche di sicurezza messe in atto.

Il principio sopra indicato è la ragione per la quale è necessaria questa
guida. Vogliamo essere sicuri che il riporre la fiducia negli sviluppatori
non sia fatto semplicemente per incolpare qualcun'altro per future falle di
sicurezza. L'obiettivo è quello di fornire una serie di linee guida che gli
sviluppatori possano seguire per creare un ambiente di lavoro sicuro e
salvaguardare le chiavi PGP usate nello stabilire l'integrità del kernel Linux
stesso.

.. _it_pgp_tools:

Strumenti PGP
=============

Usare GnuPG v2
--------------

La vostra distribuzione potrebbe avere già installato GnuPG, dovete solo
verificare che stia utilizzando la versione 2.x e non la serie 1.4 --
molte distribuzioni forniscono entrambe, di base il comando ''gpg''
invoca GnuPG v.1. Per controllate usate::

    $ gpg --version | head -n1

Se visualizzate ``gpg (GnuPG) 1.4.x``, allora state usando GnuPG v.1.
Provate il comando ``gpg2`` (se non lo avete, potreste aver bisogno
di installare il pacchetto gnupg2)::

    $ gpg2 --version | head -n1

Se visualizzate  ``gpg (GnuPG) 2.x.x``, allora siete pronti a partire.
Questa guida assume che abbiate la versione 2.2.(o successiva) di GnuPG.
Se state usando la versione 2.0, alcuni dei comandi indicati qui non
funzioneranno, in questo caso considerate un aggiornamento all'ultima versione,
la 2.2. Versioni di gnupg-2.1.11 e successive dovrebbero essere compatibili
per gli obiettivi di questa guida.

Se avete entrambi i comandi: ``gpg`` e ``gpg2``, assicuratevi di utilizzare
sempre la versione V2, e non quella vecchia. Per evitare errori potreste creare
un alias::

    $ alias gpg=gpg2

Potete mettere questa opzione nel vostro  ``.bashrc`` in modo da essere sicuri.

Configurare le opzioni di gpg-agent
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

L'agente GnuPG è uno strumento di aiuto che partirà automaticamente ogni volta
che userete il comando ``gpg`` e funzionerà in background con l'obiettivo di
individuare la passphrase. Ci sono due opzioni che dovreste conoscere
per personalizzare la scadenza della passphrase nella cache:

- ``default-cache-ttl`` (secondi): Se usate ancora la stessa chiave prima
  che il time-to-live termini, il conto alla rovescia si resetterà per un
  altro periodo. Di base è di 600 (10 minuti).

- ``max-cache-ttl`` (secondi): indipendentemente da quanto sia recente l'ultimo
  uso della chiave da quando avete inserito la passphrase, se il massimo
  time-to-live è scaduto, dovrete reinserire nuovamente la passphrase.
  Di base è di 30 minuti.

Se ritenete entrambe questi valori di base troppo corti (o troppo lunghi),
potete creare il vostro file ``~/.gnupg/gpg-agent.conf`` ed impostare i vostri
valori::

    # set to 30 minutes for regular ttl, and 2 hours for max ttl
    default-cache-ttl 1800
    max-cache-ttl 7200

.. note::

    Non è più necessario far partire l'agente gpg manualmente all'inizio della
    vostra sessione. Dovreste controllare i file rc per rimuovere tutto ciò che
    riguarda vecchie le versioni di GnuPG, poiché potrebbero non svolgere più
    bene il loro compito.

Impostare un *refresh* con cronjob
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Potreste aver bisogno di rinfrescare regolarmente il vostro portachiavi in
modo aggiornare le chiavi pubbliche di altre persone, lavoro che è svolto
al meglio con un cronjob giornaliero::

    @daily /usr/bin/gpg2 --refresh >/dev/null 2>&1

Controllate il percorso assoluto del vostro comando ``gpg`` o ``gpg2`` e usate
il comando ``gpg2`` se per voi ``gpg`` corrisponde alla versione GnuPG v.1.

.. _it_master_key:

Proteggere la vostra chiave PGP primaria
========================================

Questa guida parte dal presupposto che abbiate già una chiave PGP che usate
per lo sviluppo del kernel Linux. Se non ne avete ancora una, date uno sguardo
al documento "`Protecting Code Integrity`_" che abbiamo menzionato prima.

Dovreste inoltre creare una nuova chiave se quella attuale è inferiore a 2048
bit (RSA).

Chiave principale o sottochiavi
-------------------------------

Le sottochiavi sono chiavi PGP totalmente indipendenti, e sono collegate alla
chiave principale attraverso firme certificate. È quindi importante
comprendere i seguenti punti:

1. Non ci sono differenze tecniche tra la chiave principale e la sottochiave.
2. In fesa di creazione, assegniamo limitazioni funzionali ad ogni chiave
   assegnando capacità specifiche.
3. Una chiave PGP può avere 4 capacità:

   - **[S]** può essere usata per firmare
   - **[E]** può essere usata per criptare
   - **[A]** può essere usata per autenticare
   - **[C]** può essere usata per certificare altre chiavi

4. Una singola chiave può avere più capacità
5. Una sottochiave è completamente indipendente dalla chiave principale.
   Un messaggio criptato con la sottochiave non può essere decrittato con
   quella principale. Se perdete la vostra sottochiave privata, non può
   essere rigenerata in nessun modo da quella principale.

La chiave con capacità **[C]** (certify) è identificata come la chiave
principale perché è l'unica che può essere usata per indicare la relazione
con altre chiavi. Solo la chiave **[C]** può essere usata per:

- Aggiungere o revocare altre chiavi (sottochiavi) che hanno capacità S/E/A
- Aggiungere, modificare o eliminare le identità (unids) associate alla chiave
- Aggiungere o modificare la data di termine di sé stessa o di ogni sottochiave
- Firmare le chiavi di altre persone a scopo di creare una rete di fiducia

Di base, alla creazione di nuove chiavi, GnuPG genera quanto segue:

- Una chiave madre che porta sia la capacità di certificazione che quella
  di firma (**[SC]**)
- Una sottochiave separata con capacità di criptaggio (**[E]**)

Se avete usato i parametri di base per generare la vostra chiave, quello
sarà il risultato. Potete verificarlo utilizzando ``gpg --list-secret-keys``,
per esempio::

    sec   rsa2048 2018-01-23 [SC] [expires: 2020-01-23]
          000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
    uid           [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
    ssb   rsa2048 2018-01-23 [E] [expires: 2020-01-23]

Qualsiasi chiave che abbia la capacità **[C]** è la vostra chiave madre,
indipendentemente da quali altre capacità potreste averle assegnato.

La lunga riga sotto la voce ``sec`` è la vostra impronta digitale --
negli esempi che seguono, quando vedere ``[fpr]`` ci si riferisce a questa
stringa di 40 caratteri.

Assicuratevi che la vostra passphrase sia forte
-----------------------------------------------

GnuPG utilizza le passphrases per criptare la vostra chiave privata prima
di salvarla sul disco. In questo modo, anche se il contenuto della vostra
cartella ``.gnupg`` venisse letto o trafugato nella sia interezza, gli
attaccanti non potrebbero comunque utilizzare le vostre chiavi private senza
aver prima ottenuto la passphrase per decriptarle.

È assolutamente essenziale che le vostre chiavi private siano protette da
una passphrase forte. Per impostarla o cambiarla, usate::

    $ gpg --change-passphrase [fpr]

Create una sottochiave di firma separata
----------------------------------------

Il nostro obiettivo è di proteggere la chiave primaria spostandola su un
dispositivo sconnesso dalla rete, dunque se avete solo una chiave combinata
**[SC]** allora dovreste creare una sottochiave di firma separata::

    $ gpg --quick-add-key [fpr] ed25519 sign

Ricordate di informare il keyserver del vostro cambiamento, cosicché altri
possano ricevere la vostra nuova sottochiave::

    $ gpg --send-key [fpr]

.. note:: Supporto ECC in GnuPG
    GnuPG 2.1 e successivi supportano pienamente *Elliptic Curve Cryptography*,
    con la possibilità di combinare sottochiavi ECC con le tradizionali chiavi
    primarie RSA. Il principale vantaggio della crittografia ECC è che è molto
    più veloce da calcolare e crea firme più piccole se confrontate byte per
    byte con le chiavi RSA a più di 2048 bit. A meno che non pensiate di
    utilizzare un dispositivo smartcard che non supporta le operazioni ECC, vi
    raccomandiamo ti creare sottochiavi di firma ECC per il vostro lavoro col
    kernel.

    Se per qualche ragione preferite rimanere con sottochiavi RSA, nel comando
    precedente, sostituite "ed25519" con "rsa2048". In aggiunta, se avete
    intenzione di usare un dispositivo hardware che non supporta le chiavi
    ED25519 ECC, come la Nitrokey Pro o la Yubikey, allora dovreste usare
    "nistp256" al posto di "ed25519".

Copia di riserva della chiave primaria per gestire il recupero da disastro
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Maggiori sono le firme di altri sviluppatori che vengono applicate alla vostra,
maggiori saranno i motivi per avere una copia di riserva che non sia digitale,
al fine di effettuare un recupero da disastro.

Il modo migliore per creare una copia fisica della vostra chiave privata è
l'uso del programma ``paperkey``. Consultate ``man paperkey`` per maggiori
dettagli sul formato dell'output ed i suoi punti di forza rispetto ad altre
soluzioni. Paperkey dovrebbe essere già pacchettizzato per la maggior parte
delle distribuzioni.

Eseguite il seguente comando per creare una copia fisica di riserva della
vostra chiave privata::

    $ gpg --export-secret-key [fpr] | paperkey -o /tmp/key-backup.txt

Stampate il file (o fate un pipe direttamente verso lpr), poi prendete
una penna e scrivete la passphare sul margine del foglio.  **Questo è
caldamente consigliato** perché la copia cartacea è comunque criptata con
la passphrase, e se mai doveste cambiarla non vi ricorderete qual'era al
momento della creazione di quella copia -- *garantito*.

Mettete la copia cartacea e la passphrase scritta a mano in una busta e
mettetela in un posto sicuro e ben protetto, preferibilmente fuori casa,
magari in una cassetta di sicurezza in banca.

.. note::

    Probabilmente la vostra stampante non è più quello stupido dispositivo
    connesso alla porta parallela, ma dato che il suo output è comunque
    criptato con la passphrase, eseguire la stampa in un sistema "cloud"
    moderno dovrebbe essere comunque relativamente sicuro. Un'opzione potrebbe
    essere quella di cambiare la passphrase della vostra chiave primaria
    subito dopo aver finito con paperkey.

Copia di riserva di tutta la cartella GnuPG
-------------------------------------------

.. warning::

    **!!!Non saltate questo passo!!!**

Quando avete bisogno di recuperare le vostre chiavi PGP è importante avere
una copia di riserva pronta all'uso. Questo sta su un diverso piano di
prontezza rispetto al recupero da disastro che abbiamo risolto con
``paperkey``. Vi affiderete a queste copie esterne quando dovreste usare la
vostra chiave Certify -- ovvero quando fate modifiche alle vostre chiavi o
firmate le chiavi di altre persone ad una conferenza o ad un gruppo d'incontro.

Incominciate con una piccola chiavetta di memoria USB (preferibilmente due)
che userete per le copie di riserva. Dovrete criptarle usando LUKS -- fate
riferimento alla documentazione della vostra distribuzione per capire come
fare.

Per la passphrase di criptazione, potete usare la stessa della vostra chiave
primaria.

Una volta che il processo di criptazione è finito, reinserite il disco USB ed
assicurativi che venga montato correttamente. Copiate interamente la cartella
``.gnugp`` nel disco criptato::

    $ cp -a ~/.gnupg /media/disk/foo/gnupg-backup

Ora dovreste verificare che tutto continui a funzionare::

    $ gpg --homedir=/media/disk/foo/gnupg-backup --list-key [fpr]

Se non vedete errori, allora dovreste avere fatto tutto con successo.
Smontate il disco USB, etichettatelo per bene di modo da evitare di
distruggerne il contenuto non appena vi serve una chiavetta USB a caso, ed
infine mettetelo in un posto sicuro -- ma non troppo lontano, perché vi servirà
di tanto in tanto per modificare le identità, aggiungere o revocare
sottochiavi, o firmare le chiavi di altre persone.

Togliete la chiave primaria dalla vostra home
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I file che si trovano nella vostra cartella home non sono poi così ben protetti
come potreste pensare. Potrebbero essere letti o trafugati in diversi modi:

- accidentalmente quando fate una rapida copia della cartella home per
  configurare una nuova postazione
- da un amministratore di sistema negligente o malintenzionato
- attraverso copie di riserva insicure
- attraverso malware installato in alcune applicazioni (browser, lettori PDF,
  eccetera)
- attraverso coercizione quando attraversate confini internazionali

Proteggere la vostra chiave con una buona passphare aiuta notevolmente a
ridurre i rischi elencati qui sopra, ma le passphrase possono essere scoperte
attraverso i keylogger, il shoulder-surfing, o altri modi. Per questi motivi,
nella configurazione si raccomanda di rimuove la chiave primaria dalla vostra
cartella home e la si archivia su un dispositivo disconnesso.

.. warning::

    Per favore, fate riferimento alla sezione precedente e assicuratevi
    di aver fatto una copia di riserva totale della cartella GnuPG. Quello
    che stiamo per fare renderà la vostra chiave inutile se non avete delle
    copie di riserva utilizzabili!

Per prima cosa, identificate il keygrip della vostra chiave primaria::

    $ gpg --with-keygrip --list-key [fpr]

L'output assomiglierà a questo::

    pub   rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
          000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
          Keygrip = 1111000000000000000000000000000000000000
    uid           [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
    sub   rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
          Keygrip = 2222000000000000000000000000000000000000
    sub   ed25519 2018-01-24 [S]
          Keygrip = 3333000000000000000000000000000000000000

Trovate la voce keygrid che si trova sotto alla riga ``pub`` (appena sotto
all'impronta digitale della chiave primaria). Questo corrisponderà direttamente
ad un file nella cartella ``~/.gnupg``::

    $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
    $ ls
    1111000000000000000000000000000000000000.key
    2222000000000000000000000000000000000000.key
    3333000000000000000000000000000000000000.key

Quello che dovrete fare è rimuovere il file .key che corrisponde al keygrip
della chiave primaria::

    $ cd ~/.gnupg/private-keys-v1.d
    $ rm 1111000000000000000000000000000000000000.key

Ora, se eseguite il comando ``--list-secret-keys``, vedrete che la chiave
primaria non compare più (il simbolo ``#`` indica che non è disponibile)::

    $ gpg --list-secret-keys
    sec#  rsa2048 2018-01-24 [SC] [expires: 2020-01-24]
          000000000000000000000000AAAABBBBCCCCDDDD
    uid           [ultimate] Alice Dev <adev@kernel.org>
    ssb   rsa2048 2018-01-24 [E] [expires: 2020-01-24]
    ssb   ed25519 2018-01-24 [S]

Dovreste rimuovere anche i file ``secring.gpg`` che si trovano nella cartella
``~/.gnupg``, in quanto rimasugli delle versioni precedenti di GnuPG.

Se non avete la cartella "private-keys-v1.d"
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Se non avete la cartella ``~/.gnupg/private-keys-v1.d``, allora le vostre
chiavi segrete sono ancora salvate nel vecchio file ``secring.gpg`` usato
da GnuPG v1. Effettuare una qualsiasi modifica alla vostra chiave, come
cambiare la passphare o aggiungere una sottochiave, dovrebbe convertire
automaticamente il vecchio formato ``secring.gpg``nel nuovo
``private-keys-v1.d``.

Una volta che l'avete fatto, assicuratevi di rimuovere il file ``secring.gpg``,
che continua a contenere la vostra chiave privata.

.. _it_smartcards:

Spostare le sottochiavi in un apposito dispositivo criptato
===========================================================

Nonostante la chiave primaria sia ora al riparo da occhi e mani indiscrete,
le sottochiavi si trovano ancora nella vostra cartella home. Chiunque riesca
a mettere le sue mani su quelle chiavi riuscirà a decriptare le vostre
comunicazioni o a falsificare le vostre firme (se conoscono la passphrase).
Inoltre, ogni volta che viene fatta un'operazione con GnuPG, le chiavi vengono
caricate nella memoria di sistema e potrebbero essere rubate con l'uso di
malware sofisticati (pensate a Meltdown e a Spectre).

Il miglior modo per proteggere le proprie chiave è di spostarle su un
dispositivo specializzato in grado di effettuare operazioni smartcard.

I benefici di una smartcard
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Una smartcard contiene un chip crittogra